Guido Bergonzoni, Saetta

Guido Bergonzoni, Saetta

Bergonzoni Guido, «Saetta», da Umberto e Marianna Righetti, nato il 3 novembre 1924, residente ad Argelato (BO).
Prese parte ai combattimenti che si tennero tra il 9 e il 12 ottobre 1944 a Santa Maria di Purocielo, nei pressi di Brisighella (RA), nel tentativo di parte della brigata di raggiungere le linee alleate, rimanendo ferito. Era il giorno 11 ottobre e si trovava a Ca’ di Marcone, fra il grandinare delle pallottole, con la compagnia di Ettore. Nel risalire il pendio allo scoperto della casa per tentare la fuga, fu colpito insieme a Dino Andreoli e William Balboni.
Quando la gran parte dei partigiani, sotto la pressione tedesca, dovette sganciarsi, i partigiani feriti, ritenuti intrasportabili, furono lasciati nella canonica della chiesa di Cavina, in località Fognano di Brisighella. Con loro rimasero anche il medico Ferruccio Terzi, lo studente in Medicina Renato Moretti e gli infermieri partigiani Laura Guazzaloca e Sergio Giulio Minozzi. Due militari tedeschi, catturati dai partigiani e curati perché feriti, testimoniarono di essere stati «trattati bene». Per questo sia i feriti che i loro assistenti, quando vennero catturati dai tedeschi, furono trasferiti nell’ospedale di Brisighella.
Le brigate nere di Faenza (RA) però, quando furono informate della presenza dei partigiani feriti e dei sanitari che li curavano, fecero irruzione nell’ospedale e li catturarono, portandoli inizialmente a Villa San Prospero, loro caserma, dove furono torturati.
In seguito i feriti, il personale medico e alcuni altri partigiani prigionieri, furono trasferiti a Bologna, dove parte (una decina) fu incarcerata a San Giovanni in Monte, parte detenuta in una caserma fascista.
Sui registri-matricola Bergonzoni risulta incarcerato il 18 ottobre 1944, con matricola 12093, a disposizione del «comando tedesco SS», proveniente da «camera di sicurezza», a seguito di un arresto avvenuto a Sant’Eufemia (di Brisighella) il 14 ottobre.
È prelevato il 20 ottobre 1944, per ordine del comando SS, con i compagni provenienti da Purocielo e condotto, con essi ed altri detenuti altrove, al Poligono di tiro dove fu fucilato.