Terza tappa: Crespino del Lamone

Terza tappa
Campigno, Val di Rovino, Poggio della Frasca, Val Coloreto, Crespino del Lamone, Casaglia
Approfondimento storico

A Crespino del Lamone è stato eretto nell’immediato dopoguerra il Sacrario dei Caduti, per ricordare le quarantaquattro vittime della rappresaglia nazi-fascista del 17 e 18 luglio 1944.

Informazioni

Segnavia: 539 – 537 – 547 – AM
Dislivello: 500 m salita – 400 m discesa
Tempo: ore 7,00
Difficoltà: E
Percorribilità MTB: Si
Loc. di partenza: Campigno
Pernottamento: Rifiugio di Casaglia


Mappa
Mappa Crespino del Lamone Campigno
Cartografia: Regione Emilia-Romagna, CAI Alto Appennino Faentino – 1:50000
Percorso

Si ripercorre un breve tratto di strada asfaltata in direzione di Farfareta e poco dopo si lascia per scendere a destra sulla strada bianca con segnavia 539-AM che in discesa porta al Mulino di Campigno sull’omonimo torrente. Attraversato il ponte e superato il fabbricato, si inizia a salire su carrareccia per giungere a Gattolete, continuando a seguire il segnavia 539. Poi si supera un abbeveratoio in pietra immettendosi in Val di Rovino e percorrendo i bordi di coltivi si sale a Rovino di Sotto (m 732) e Rovino di Sopra. Nell’ultima parte della vallata si sale a Poggio della Frasca (m 934).

Da qui si scende rapidamente in Val Coloreto, passando dai ruderi di Cà Valcoloreto (m 710), per immettersi a fondovalle nella carrareccia con segnavia 537 che segue il corso d’acqua, tracciata su costoni di arenaria, porta al ponte sul Fosso del Lago. Si prosegue passando sotto il ponte della ferrovia Firenze-Faenza, alla confluenza del Fosso con il fiume Lamone, che si attraversa per poi raggiungere l’abitato di Crespino del Lamone (m 536).

Si riprende il percorso seguendo in salita la SR 302 per un breve tratto in direzione Firenze e a destra parte in rapida salita il sentiero con segnavia 547
che porta ad una pineta alla cui sommità si trova un traliccio, per proseguire fino al sentiero con segnavia AM in un’area di arenaria sgretolata, per scendere poi all’abitato di Casaglia (m 753).

La rappresaglia nazi-fascista di Crespino

Negli stessi giorni della battaglia del Monte Lavane, a Crespino, un Borgo posto all’inizio della salita al Passo della Colla, un reparto tedesco delle SS mise in atto una terribile rappresaglia uccidendo quarantaquattro civili, di cui tre donne, radunati nel corso di rastrellamenti effettuati casa per casa.

Questa strategia, messa in atto scientificamente dai nazifascisti allo scopo di terrorizzare le popolazioni civili e isolare le formazioni partigiane, venne applicata in molte situazioni. Basta ricordare Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto. Così accadde anche a Crespino.

I militari circondarono il Borgo e rastrellarono le case coloniche dei dintorni mentre era in corso la mietitura del grano, prelevando intere famiglie e fucilando immediatamente molti adulti. La caccia durò per due giorni e i civili fatti prigionieri furono radunati vicino al fiume e trucidati, mentre le donne e i bambini erano stati rinchiusi nella chiesa. Le SS vi prelevarono il parroco, che fu poi barbaramente ucciso insieme agli altri civili.

Sacrario dei caduti, Crespino del Lamone
Sacrario dei caduti, Crespino del Lamone

Nell’immediato dopoguerra il nuovo parroco di Crespino, Don Piazza che aveva fatto parte del Battaglione Corbari, si adoperò per fare costruire il Sacrario dei Caduti.